La forza nell’insicurezza

Una donna è colei che si rialza con le sue forze, senza dover chiedere aiuto a nessuno. Una donna è colei che se piange vuol dire che non ha più forze, manda tutti a quel paese e si rialza più forte di prima. Una donna è quella che non fa vedere agli altri che è debole, ma si fa vedere forte, che continua a lottare nonostante tutto. Una donna è colei che non si arrende mai perché, la speranza è l’ultima a morire, anche se vorrebbe con tutto il cuore abbandonarsi e farla finita. Una donna è colei che darebbe l’anima per tutti, anche se loro non darebbero l’anima per lei. Una donna è colei che ama la vita anche se è difficile, è colei che donerebbe la vita anche  se non è facile come cosa. La donna è colei che sa cosa vuole dalla e nella vita, che sa per cosa combattere, sa per chi andare avanti. Una donna,non sono io, o forse si, non lo so più. MI hanno detto più volte che penso o troppo agli altri, o troppo a me stessa. Penso troppo agli altri perché cerco sempre di dare l’anima; però quando cerco di pensare a me stessa, vengo chiamata egoista.

Non lo so, stasera è il 31 gennaio del 2016, ed è un San Silvestro un po’ strano, perché ho trovato il ragazzo che mi piace, ma a cui devo dimostrare chi sono veramente e ho paura che dimostrandogli chi sono realmente lo perda. Sono, anzi vorrei essere la ragazza più felice su questa terra, e invece no, non lo sono per niente.

Sono la ragazza che è cresciuta troppo in fretta, a cui le è stata strappata la vita, troppe cose negative. Sono la ragazza che vive nel corpo di una donna, in una mente da donna, che vorrebbe a volte, solo, potersi comportare da bambina. Potersi comportare da ragazza, come non si è potuta comportare nel corso della sua vita. Io sono la ragazza che subisce sempre, sono quella che non va bene mai a nessuno, sono quella che cercano di rompere ogni volta e sono anche quella che non ce la fa più.

Sono quella che vuole diventare scrittrice, riuscirò mai a farlo? non lo so. Voglio poter pubblicare qualche romanzo, qualche raccolta di pensieri, perché credo che non sono l’unica a sentimi così.

Voglio poter esprimere quello che penso, le mie idee,  i miei progetti, e condividerli con il mondo.

Voglio l’amore vero,ed è difficilissimo trovarlo. Quando ad un certo punto lo trovi, ti capita il mondo, ed è come se risucchiasse anche te stessa.

Sono in stazione, aspetto il treno,da più di mezz’ora, perché è in ritardo. Fa  freddissimo.

Il ragazzo che mi piace mi ha detto che devo dimostrare che tengo a lui e che sono una donna.

Sono qui, non mi sento per niente bene, non sto bene fisicamente, ho la fronte calda, ho cinque esami da dare in due settimane. Ho paura di non farcela, ho sempre paura di non farcela nella mia vita.

Vorrei rivedere lui, lui andrà a divertirsi e io sarò nel letto con i miei pensieri.

Perché non sto bene, perché non voglio passarlo con chiunque, vorrei passarlo con lui ma non posso. E quindi, lo passerò col letto.

e se mi chiederà come sto, li dirò una bugia. perché ogni volta che li dico che non sto bene, lui fa finta di niente.

 

Deleonardis K.

“noi non vediamo, nessuno può vedermi”

Alla fine tutti tirano le somme, di ogni cosa mi porto qualcosa dentro al mio zaino.

Vediamo. La bellezza di essere bambini e i loro segreti. La bellezza  di non perderci troppo  sul serio, quella di poter camminare a gattoni.  Ci pensate mai, abbiamo strisciato per prima cosa. Gattonare è stato il primo modo di muoversi per noi. Abbiamo imparato a strisciare prima di tutto il resto. Forse allora avevamo ben chiaro che bisognava essere umili per poter avanzare nel mondo. Non importava molto di arrivare per primi, guardavamo tutti con rispetto ma eravamo con noi stessi che gareggiavamo per vincere. Questo modo di vivere è fugace in età adulta. Così passiamo e cerchiamo in età adulta di camminare il più possibile velocemente in perenne gara, gara per arrivare primi, gara per essere qualcosa che non siamo. Non sappiamo più guardare nessuno al di sotto dei nostri occhi. chissà il perché. Mentre ogni tanto sarebbe bello tenerlo a mente. Poi pensavo, proprio come quando da bambini non volevamo darci vedere e ci nascondevamo il viso, coprendo  gli occhi per non farci  vedere da chi ci stava intorno.

Concetti semplici, che ci rendevano invincibili, “noi non vediamo, nessuno può vedermi”.

il dramma è che poi crescendo questo rimane a mente, e nei momenti più bui delle persone che ci circondano o in alcuni casi che incrociano la nostra strada ripetiamo lo stesso trucco, anche dopo essere cresciuti. Teniamo l’essenziale a mente, per esser felici davvero basta meno di quello che sembra.

 

Deleonardis K